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a salire fino al 2015, e forse anche pi avanti. Ma il mattone in Italia non ha una sola faccia e se la seconda casa un segmento dimenticato e l'investimento da mettere a reddito nel real estate residenziale non conosce una ripresa ci sono situazioni pi positive di altre, soprattutto per la prima casa.

il caso dei grandi centri che negli ultimi dati dell'agenzia delle Entrate hanno registrato un miglioramento delle compravendite. Nelle otto maggiori citt per popolazione, nel primo trimestre 2014, il dato positivo del mercato residenziale migliora rispetto al dato nazionale. Con circa 18mila abitazioni compravendute nelle metropoli, il tasso tendenziale registrato nel primo trimestre 2014 pari a +10,2%. E Roma e Milano rappresentano rispettivamente il 6% e il 5,4% del mercato residenziale nazionale.

Nella capitale nei primi tre mesi del 2014 le transazioni sono aumentate del 21% circa rispetto a un anno prima (erano scese del 10% nei tre mesi precedenti), mentre a Milano solo salite solo del 3,4% dopo due trimestri di crescita sostenuta (+9,4% nel terzo trimestre 2013 e +12,8% nell'ultimo quarter). E se le due metropoli iniziano a guarire, guarir anche il resto del Paese, nel parere degli esperti. Anche se ci vogliono in genere 12-18 mesi perch l'onda benefica arrivi al resto del territorio.

Gli italiani sono da sempre fra i pi convinti sostenitori dell'investimento in immobili in Europa, dice Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. La ricchezza immobiliare delle famiglie supera il 60% della ricchezza totale (sotto il 50% sono Germania e Spagna, pur essendo questo un altro Paese dove diffuso l'interesse delle famiglie per gli investimenti nel settore). E le principali piazze italiane, Roma e Milano, sono ancora da considerarsi mercati appetibili per gli investitori, pur essendo connotati da scarsa liquidit.
Si tratta di piazze che forse non hanno goduto negli scorsi anni dell'attenzione che avrebbero meritato da parte degli investitori internazionali – continua Breglia – complici la sempre lamentata scarsa trasparenza del mercato, la situazione politica in costante evoluzione e la fase attraversata dalla nostra economia. Eppure sia Roma che Milano offrono opportunit di investimento immobiliare accattivanti, connotate da quotazioni pi che interessanti.

Prezzi e canoni dei principali comparti – residenziale e uffici – sono in costante contrazione, pi o meno marcata, ormai dal 2007 in tutt'Italia. La frenata sembra confermarsi per l'anno in corso, mentre ci si attende una crescita dell'assorbimento per ambo i comparti. Focalizzandosi sull'abitativo, si prevede che a fine 2014 anche il mercato romano possa beneficiare di una ripresa degli scambi, mentre le quotazioni nel corso dell'anno dovrebbero sostanzialmente mantenere i livelli attuali. Bisogner per aspettare il 2017 per rivedere i livelli del 2010.

A scendere sono stati i prezzi nelle zone periferiche. Ma non sempre. A Milano il quartiere Indipendenza ha lasciato sul terreno l'8% dal 2007 a oggi. Sono scese le quotazioni anche in zona Monteceneri, via Feltre e zona Gobetti. A Roma i prezzi si sono ridimensionati al quartiere Africano e alla Garbatella. Ci sono comunque aree in cui i valori del mattone sono saliti dall'inizio della crisi a oggi. A Roma il caso di Trastevere e Piazza di Spagna dove i prezzi dal 2007 a oggi sono cresciuti dell'8%, ancora meglio andata all'area ambita dei Fori Imperiali (+13%). A Milano dal 2007 al primo semestre 2014 la zona Magenta ha messo a segno un rincaro dei prezzi del 12,8%, a seguire Repubblica con un + 11,5%. In questa zona chi vuole comprare deve mettere in conto almeno 4.500 euro al metro quadrato.

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